"L'indaco non esiste. L'indaco NON esiste. L'indaco esiste soltanto nelle menti malate di quelli come voi che rompono i C@[]$%&/i dalla mattina alla sera."
(Conte Uguccione Alarico Tancredi Amedeo Orpello degli Orpelli)
E siamo arrivati alla puntata più devastante di tutta questa maratona. Roba da scomodare Voyager, Mistero, il BVZM e pure Dylan Dog. Ché uno così, meglio non lasciarselo scappare. Vuoi mettere? Una fa tutta questa fatica, almeno una ricompensa, no?
Di che sto blaterando? Dell'indaco. OVVIO. Perché abbiamo imparato tutte la pappardella dei Sette colori dell'Arcobaleno (rosso, arancio, giallo, verde, blu, INDACO e violetto), ma voi avete mai visto qualcosa di indaco? E no, citarmi l'amichetta indiana di Iridella non vale, anche perché quando mai appariva Indigo?
No, dico, voi ce l'avevate la bambolina? Seriously?!
(e comunque, per amore di cronaca, Indigo è questa qui sopra)
L'indaco, dicevamo, non esiste. O meglio, esiste ed è l'anello di congiunzione tra il blu ed il viola. Wikipedia ci dice che si può anche ricreare a casa, mescolando un 55% di ciano con un 45% di magenta. Ah, beh.
L'indaco, in soldoni, è come la Primula Rossa: tutti noi sappiamo (o crediamo di sapere) cosa sia (un blu più acceso, tendente al viola, magari), ma da qui ad aprire il cassetto dell'Helmer e tirare fuori LO smalto indaco... insomma, ce ne vuole. Quindi, sono arrivata alla conclusione di soffrire di una rara malattia delle ossa che mi impedisce dipronunciare la lettera L nella parola "planetario" distinguere l'indaco dal blu.
(So' problemi, signò.)
Avvalendomi della facoltà di non rispondere e della semi-infermità mentale, ho scrollato le spalle e detto "Vabbé. Blu scuro e ciccia", anche perché l'unico smalto con l'indaco nel nome era stato già prenotato al grido di "MIOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!" ché manco alla finale del torneo scolastico di pallavolo chiodata. Quindi, ciccia.
(Per la cronaca, io avrei scelto LUI, Zoya Indigo, che, come potete vedere, l'indaco ce l'ha solo nel nome...)
To cut a long story short, la mia scelta è dovuta cadere per forza su di cose su questo simpatico smaltino: Deborah Sense TECH 100% mat #03. Un blu mat che si difende benissimo da solo.
Deborah non abbisogna di presentazioni, vero? Vero. La linea SenseTECH è stata fatta uscire qualche anno fa, sull'onda della moda del mat, riportata alla ribalta dalla collezione SUEDE di OPI. Dopo anni di oblio e di sostanziale ignorarci l'un l'altro, io e il finish opaco abbiamo fatto pace. Abbiamo ripreso a corteggiarci, pian piano e poi... il crollo. Mat, mat sempre e solo mat. E ciò è grave.
Ma torniamo allo smalto: quelle che vedete sono due mani sulla solita base gommosa essence 24/7. Stesura facile, più scuro rispetto a suo cugino alla lontana, Orly Blue Suede.
Chiudete un'occhio sul riflesso rosso: colpa della luce calda che ho usato come illuminazione. Qui il sole è un miraggio: se c'è, tu stai a letto con gli acciacchi dell'influenza oppure, peggio ancora, non puoi dedicarti alle foto. Foto... parola grossa, lo so.
Torniamo a noi.
Due passate, senza tc (quello mat, ovvio). L'asciugatura degli smalti mat è fa-vo-lo-sa: rapida e veloce, a patto di non dare pennellate troppo 'pregne' di colore. La durata, invece, è il lato negativo: potrebbe rovinarsi già il giorno dopo. Donne avvisate...
E siamo arrivati alla puntata più devastante di tutta questa maratona. Roba da scomodare Voyager, Mistero, il BVZM e pure Dylan Dog. Ché uno così, meglio non lasciarselo scappare. Vuoi mettere? Una fa tutta questa fatica, almeno una ricompensa, no?
Di che sto blaterando? Dell'indaco. OVVIO. Perché abbiamo imparato tutte la pappardella dei Sette colori dell'Arcobaleno (rosso, arancio, giallo, verde, blu, INDACO e violetto), ma voi avete mai visto qualcosa di indaco? E no, citarmi l'amichetta indiana di Iridella non vale, anche perché quando mai appariva Indigo?
No, dico, voi ce l'avevate la bambolina? Seriously?!
(e comunque, per amore di cronaca, Indigo è questa qui sopra)
L'indaco, dicevamo, non esiste. O meglio, esiste ed è l'anello di congiunzione tra il blu ed il viola. Wikipedia ci dice che si può anche ricreare a casa, mescolando un 55% di ciano con un 45% di magenta. Ah, beh.
L'indaco, in soldoni, è come la Primula Rossa: tutti noi sappiamo (o crediamo di sapere) cosa sia (un blu più acceso, tendente al viola, magari), ma da qui ad aprire il cassetto dell'Helmer e tirare fuori LO smalto indaco... insomma, ce ne vuole. Quindi, sono arrivata alla conclusione di soffrire di una rara malattia delle ossa che mi impedisce di
(So' problemi, signò.)
Avvalendomi della facoltà di non rispondere e della semi-infermità mentale, ho scrollato le spalle e detto "Vabbé. Blu scuro e ciccia", anche perché l'unico smalto con l'indaco nel nome era stato già prenotato al grido di "MIOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!" ché manco alla finale del torneo scolastico di pallavolo chiodata. Quindi, ciccia.
(Per la cronaca, io avrei scelto LUI, Zoya Indigo, che, come potete vedere, l'indaco ce l'ha solo nel nome...)
To cut a long story short, la mia scelta è dovuta cadere per forza su di cose su questo simpatico smaltino: Deborah Sense TECH 100% mat #03. Un blu mat che si difende benissimo da solo.
Deborah non abbisogna di presentazioni, vero? Vero. La linea SenseTECH è stata fatta uscire qualche anno fa, sull'onda della moda del mat, riportata alla ribalta dalla collezione SUEDE di OPI. Dopo anni di oblio e di sostanziale ignorarci l'un l'altro, io e il finish opaco abbiamo fatto pace. Abbiamo ripreso a corteggiarci, pian piano e poi... il crollo. Mat, mat sempre e solo mat. E ciò è grave.
Ma torniamo allo smalto: quelle che vedete sono due mani sulla solita base gommosa essence 24/7. Stesura facile, più scuro rispetto a suo cugino alla lontana, Orly Blue Suede.
Chiudete un'occhio sul riflesso rosso: colpa della luce calda che ho usato come illuminazione. Qui il sole è un miraggio: se c'è, tu stai a letto con gli acciacchi dell'influenza oppure, peggio ancora, non puoi dedicarti alle foto. Foto... parola grossa, lo so.
Torniamo a noi.
Due passate, senza tc (quello mat, ovvio). L'asciugatura degli smalti mat è fa-vo-lo-sa: rapida e veloce, a patto di non dare pennellate troppo 'pregne' di colore. La durata, invece, è il lato negativo: potrebbe rovinarsi già il giorno dopo. Donne avvisate...
Piaciuto? Io lo straconsiglio. La Deborah si trova in tutte le profumerie, nei centri commerciali, da Acqua e Sapone e negozi di igiene e bellezza. Questo qui è stata un botta di fortuna trovarlo in un negozio La Saponeria al mega prezzo scontato di due euro. (I pomodori da quella parte, le carote dall'altra, grazie)
A prezzo pieno, viaggia sui cinque euro (ci sono sempre delle promozioni nei vari A&S e simili), e dico che li vale tutti, fosse soltanto per il contenuto della boccetta (una cosa come 10ml. Da controllare).
E anche per stavolta è tutto. Vediamo cos'hanno tirato fuori dal cilindro le mie colleghe..
The Rainbow Ladies: Indigo!
(Cannot add links: Registration/trial expired)
Acque pacate e dolci risate finché non ci rincontreremo