[NOTD] Revlon #050 White On White


Il tuo colore preferito non è il blu.
Il blu ti piace. Ti piace da impazzire, ma c'è qualcosa di meglio delle tinte del mare del cielo, in cui è piacevole scivolare per affondare - affogare mai - in tutto quel mondo blu. E questo qualcosa è il bianco.
Il bianco è una filosofia di vita. È la ventata che scompiglia i capelli, che gioca con l'orlo delle gonne e spettina le cravatte. Il bianco è l'assoluto. La purezza. La pulizia. Un universo di infinite possibilità racchiuse in quell'unica tinta. Bianco gesso. Né avorio, né panna, né ghiaccio, né avana. Bianco puro. Così come esce dal tubetto delle tempere. Lucido come lo zucchero ed assoluto come le nuvole.
La domanda, a questo punto, è: quando hai voglia di un colore così, cosa tiri fuori dal cassetto?
La risposta è una sola: Revlon Nail Enamel #050 White On White.

Di smalti bianchi ne hai a carrettate. Di tutte le fogge e le sfumature. Ad asciugatura rapida, oppure biblica. Dipende da tante cose. Da tanti fattori. E poi c'è lui. Che hai cercato a lungo ed amato dal primo istante.
Ancora lavoravi. Il centro cucine davanti allo studio era stato soppiantato da una profumeria. Una catena, una di quelle con la puzza sotto al naso. E svendevano alcuni smalti. Tra cui, lui. Bianco purissimo, come i pezzetti di gesso che Simona usava per disegnare sulla lavagna (Oh, Simona, dove siete adesso, tu, la pallavolo e Dumas?).. Che era quello che cercavi, all'epoca. Perché, ammettilo, di smalti bianco gesso non ne hai mai abbastanza.




La tragedia, la rottura, il ribaltamento della situazione ideale - quella che nei romanzi rosa avviene quasi subito, non appena i due amanti si sono riconosciuti con un singolo, semplice incrocio di sguardi - avviene circa un mese dopo. Lui si secca. Di te, delle tue unghie ricostruite, del tuo solvente sbagliato. O sei stata tanto stupida da non chiuderlo bene. O da lasciare la boccetta nel mobile accanto alla finestra del bagno. Col sole diretto. E tanto ti impegni per salvare quella boccetta, tanto ti danni, quanto inutili sono tutti i tuoi tentativi. Dopo un paio di utilizzi - con lo smalto che se ne andava a ramengo sulle cuticole perché dovevi ancora prenderci la mano - sei costretta a buttare al secchio la boccetta. Sì, ti dici, il mondo è pieno di smalti bianchi. Ne troverai un altro. Morto un papa, se ne fa un altro, ecc. ecc.
Però, la verità, è che uno smalto come lui no, non l'hai più trovato.





Perché lui è speciale.
Il suo punto di bianco è IL bianco.
La formula è perfetta. Né troppo densa, di quelle che vanno diluite a bagnomaria o con flebo di thinner; né troppo liquida, come diventava il correttore in boccetta dopo l'ennesima dose di diluente.
Ne bastano due mani. Con la prima, sottile sottile - come le stradine che si perdono nel bosco delle favole - delinei i contorni. Con la seconda, più corposa, crei la magia. Lo smalto si livella da solo, diventando una distesa immacolata e lucidissima. Che non ha bisogno di aiuti per brillare. Che resiste alle pieghe delle lenzuola. All'incontro-scontro della ricerca delle chiavi nella borsa. Alla luce. Non sbiadisce. Non perde corpo.
E, con un sospiro, ti chiedi se le vostre strade si incroceranno ancora. Quasi perdi la speranza, perché, per quanto tu lo cerchi, un altro come lui, no, non c'è.



E poi, la svolta. Il lieto fine. Le vostre strade si incrociano di nuovo. Nella maniera più naturale e ridicola della storia. Facendo la spesa. Proprio quando ti stavi dicendo che sì, quell'ultimo smalto era bello, ma qualcosa ti diceva che non era il bianco giusto per te. Hai presente il sesto senso - o il senso di ragno, se preferisci? Ecco. Lui riappare. Solo e ramingo in uno scatolone di smalti in offerta. E se non è un segno del destino questo, quale lo è? Non hai bisogno di pensare. Le tue mani agiscono da sole. Lo prendi, lo paghi e ve ne tornate a casa assieme. Perché stavolta sarà diverso. Lo sai lui e lo sai tu. Stavolta non sarai avventata. Non lo lascerai al caldo. Non lo chiuderai male. Non permetterai che si formi un sedimento sul collo della boccetta. E lo rotolerai tra le mani, a testa all'ingiù, ogni volta. Prima e dopo. Fino all'ultima goccia. E stavolta, davvero, vivrete insieme felici e contenti, le avventure che vi aspettano. Sono tutte lì. Dietro quella curva.

Acque pacate e dolci risate finché non ci rincontreremo

 

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