L’Henné è una polvere ottenuta macinando le foglie essiccate di una pianta chiamata Lawsonia inermis, ed è uno strumento di seduzione nell’area mediorientale. Le donne egiziane lo usavano secoli e secoli or sono per dare dei seducenti riflessi rossi alle loro chiome scure, e in area musulmana, ancora oggi, le giovani spose hanno le mani ornate dai tatuaggi all’henné il giorno delle loro nozze (avete presente Madonna in Frozen? Ecco…). L’henné è anche una pianta a carattere antisettico, molto importante in tutte le regioni climatiche calde, e un impacco all’henné aiuta anche a normalizzare la produzione di seborrea del cuoio capelluto.
Ma come si usa l’hennè?
Innanzitutto, occorre fare una distinzione a monte. Non tutto quello che si chiama henné è veramente henné. Se chiedete in erboristeria vi diranno che esistono tre tipi di henné: neutro (foglie di cassia macinate), rosso (l’henné vero e proprio) e nero (anche detto indigo, che si ottiene dall’essiccazione delle foglie della Indigofera). Una volta esisteva anche l’henné biondo (lo so perché l’ho usato sul biondo cenere di mia madre), ma pare che adesso sia diventato più evanescente della Primula Rossa (tanto per restare in tema!) Di solito, anche per non ritrovarsi clienti con chiome rosso Ferrari, in erboristeria vi daranno una mistura di henné neutro e di henné rosso che varierà a seconda di quanto voi vogliate caricare il riflesso dei vostri capelli.
Un consiglio che vi posso dare è quello di andare per gradi. Reperite una tabella cromatica, anche su internet va bene, e non allontanatevi mai di due gradazioni massimo dal vostro colore naturale. Certo, esistono anche le coraggiose che, come la sottoscritta, passano con tranquillità dal biondo miele al nero corvino, ma consiglio comunque di fare attenzione quando si gioca con il rosso, perché è un riflesso molto particolare, sta bene a tutte, è vero, ma bisogna farci l’occhio. Paradossalmente, ci si abitua di più al riflesso corvino, o al biondo cenere che non ad un mogano! E tenete anche conto di un’altra cosa, che vi impegnerà nel tempo: il rosso è un colore che prende subito ed è un amico fedele, al punto che potreste impiegare un paio d'anni prima di smorzarlo ed eliminarlo dai vostri capelli. Ecco un altro motivo sensato per andarci con i piedi di piombo.
Un consiglio che posso fornire, qualora abbiate deciso di provarci, nonostante tutti i miei avvisi- e perché no? La bellezza è un gioco, ricordatevelo sempre! – è quello di ripetere ad intervalli di tre, quattro shampoo un’altra applicazione di henné, così da rinforzare il colore. Il tutto vi porterà via due settimane al massimo, e l’henné è un rimedio molto economico, naturale e che fa bene anche ai capelli, in quanto chiude le scaglie del fusto, dando alla chioma salute e corpo (doppie punte, addio!).
Per questo motivo, sconsiglio vivamente di effettuare una tintura dopo aver fatto l’henné, perché le tinture in commercio,soprattutto quelle a basso contenuto di ammoniaca, scivoleranno sui vostri capelli come acqua. Se vi siete stancate del rosso, fate un ciclo mensile dell’impacco all’olio d'oliva, una volta a settimana, che dovrebbe portar via il pigmento. Ricordate, però una grande verità: per pulire i capelli dall’impacco all’olio, da lasciare per tutta la notte sui capelli, potreste dover fare anche tre passate di shampoo, aggredendo così i capelli. Ne vale la pena?
Se poi, nonostante tutte le raccomandazioni succitate non siete scappate urlando e volete comunque giocare con l’henné, il mio consiglio è quello di provare prima il neutro, tanto per rinforzare il capello, e poi passare magari al rosso. L’henné neutro dona dei riflessi ramati molto naturali, che stanno bene a tutte e che potranno aiutarvi a farci l’occhio. Ripeto: il rosso o lo ami o lo odi. Non ha vie di mezzo.
Ma veniamo al procedimento vero e proprio per usare l’henné neutro e rosso (dell’indigo, che ha una tecnica particolare, parlerò in seguito).
Occorrente:
-Henné (ma va?) tanto quanto sono lunghi i vostri capelli. 250 grammi bastano per dei capelli sulle spalle;
-Una ciotola non metallica, perché il metallo potrebbe dar luogo a fastidiose ed indesiderate ossidazioni. Avete presente le ciotoline di plastica che si usano per la tintura da fare a casa? Le trovate nei negozi che vendono forniture per parrucchieri, ma potete usare anche quelle della ricotta;
-Un cucchiaio di legno, vanno benissimo quelli che avete in casa per girare il sugo... a patto che poi lo usiate solo per l'hennè;
-Aceto bianco (o anche il rosso per dare riflessi più forti);
-Yogurt bianco, o mi uscite fuori come l’incantevole Creamy;
-Acqua calda, sarebbe meglio se metteste a scaldare dell’acqua distillata;
-Guanti di lattice (meglio sarebbero quelli che si usano per le pulizie, perché vi proteggono di più le mani);
-Pennello da tinta, che trovate sempre nei negozi di articoli per parrucchieri;
-Asciugamano sacrificabile (l’henné tinge senza appello);
-Olio d’oliva (meglio sarebbe avere della vasellina cosmetica);
-Carta argentata e pellicola trasparente;
Le quantità dell’henné variano a seconda di alcuni parametri, che sono: la lunghezza dei vostri capelli (più sono lunghi e più occorrerà materiale), la robustezza degli stessi (ne occorre meno per i capelli fini e di più per quelli grossi) e il grado di intensità che volete ottenere. Un’indicazione generale è che per capelli alle spalle basta un etto, un etto e mezzo di henné. Fatevelo pesare dall’erborista, così siete sicure di non usarne troppo o troppo poco. Tenete sempre comunque presente che, almeno per le prime volte, è meglio avere un po’ di prodotto in più piuttosto che rischiare di ritrovarsi senza. Poi che fate? Andate in giro con i capelli a strisce?
Controllate bene che quello che state maneggiando si tratti di henné puro o che non contenga anche del picramato. Il picramato dà un riflesso più forte, ma evitatelo come la peste se siete in garvidanza perché il picrmato di sodio è tossico per il feto!
Mettete l’henné nella ciotolina di plastica e versateci sopra l’acqua calda a filo. Amalgamate con il cucchiaio di legno la polvere e l’acqua, fino ad ottenere una sostanza cremosa. Aggiungete anche un cucchaio d’aceto, o succo di limone, che servirà a far prendere meglio il colore. Se l’henné è puro vi occorreranno 7-8 ore perché il processo sia compiuto, altrimenti basteranno venti minuti. In ogni caso, la mistura sarà pronta quando da marroncina diventerà di un bel rosso intenso. Se avete dimestichezza con le tinture che si realizzano in casa, potrete farvi l’henné da sole, senza uscire fuori come delle zebre a pois, ma se non siete sicure, chiedete l’aiuto di qualcuno di cui vi fidate e con cui vi piaccia passare del tempo (mamma, nonna, zia, amica del cuore, sorella, fidanzata, cognata, vicina… insomma, fate voi!).
Mentre aspettate che l’henné sia pronto, fate prima uno shampoo leggero (senza balsamo) che sgrassi i capelli e districateli con un pettine di legno a denti larghi. Tamponate i capelli e mettetevi sulle spalle l’asciugamano sacrificabile, e magari piazzate a terra e sui mobili del giornale per evitare che resti a lungo una chiazza rossastra che vi assicuro non farà piacere alle persone con cui condividete casa.
Pettinate i capelli all’indietro e passate a pochi millimetri dall’attaccatura dei capelli una spessa striscia (tre, quattro dita) di vasellina o di olio d'oliva: questo passaggio servirà ad evitare che restiate chiazzate di rosso sulla fonte. Non passate MAI la vasellina sui capelli. Se questo dovesse accadere, rilavateli. Proteggete allo stesso modo le orecchie e il collo. Posizionate una striscia di carta argentata sul collo, sistemandola tra la pelle e l’asciugamano.
L’henné è pronto? A questo punto versate lo yogurt, tanto quanto ne occorre per dare al composto l'apetto di una crema; questo passaggio servirà a nutrire i capelli e a lasciarli morbidi ed idratati. Mescolate bene. Dovrete ottenere una sostanza omogenea e senza grumi. Come la crema pasticcera.
Passate l’henné sui capelli, iniziando dal basso. La tecnica è la seguente: raccogliete i capelli con un mollettone sulla sommita della testa, lasciando solo le ciocche in basso. Intingete il pennello nella tintura, passatela prima sull’attaccatura della ciocca, sopra e sotto e poi sulle lunghezze. Ripetete questo passaggio fino a quando non avrete terminato tutte le ciocche. C’è anche chi si versa il composto sulla testa a mo’ di shampoo, ma, soprattutto le prime volte, c’è il rischio di lasciare qualche zona esposta. Vedete voi come vi trovate meglio. Vi avanza altra mistura?
Coprite alcune zone che potrebbero essere sfuggite, dietro le orecchie, e distribuitene un po’ sulle punte. Avvolgete i capelli sulla sommità della testa e copriteli con la carta argentata prima e con la pellicola trasparente poi, così da ottenere un turbante. Avvolgete attorno a questo turbante l’asciugamano sacrificabile e adesso non vi resta che pulir via eventuali schizzi di rosso e aspettare.
I tempi d’attesa sono puramente indicativi e variano a seconda se voi stiate usando il pigmento puro oppure no, e dall’intensità di rosso che volete ottenere. Più terrete in testa il prodotto, maggiore sarà il risultato che raggiungerete. Di norma si attende una mezz'ora, ma c’è anche chi tiene il composto in testa per tutta la notte ( in questo caso, stendete un altro asciugamano sacrificabile sulla federa del cuscino e inserite dell’ovatta lungo il perimetro del turbante).
Sciacquate via il colore con l’acqua tiepida (l’acqua troppo calda apre il fusto del capello, ed è un cavolo a tutt’uno, come si dice dalle mie parti…) e restate sotto il getto fino a quando l’acqua non sarà cristallina. Applicate il balsamo solo sulle punte e ammirate il risultato.
Note:
1) C’è chi, assieme all’aceto, aggiunge anche del tè molto forte, tipo english breakfast, come antiossidante e per dare maggior corpo ai riflessi. In questo caso, diminuite la quantità d’acqua. Il tè va bene anche per dare riflessi rossi ai vostri capelli, ma saranno più leggeri di quelli ottenuti con l'hennè;
2) L’henné tenderà a scaricare altro colore allo shampoo successivo. È normale. Usate sempre, però, degli asciugamani sacrificabili. L’henné macchia. Senza appello;
3) Eventuali schizzi sul lavabo del bagno o nella vasca vanno via grazie alla candeggina, ma vanno tolti subito, o resterà l’alone ad imperitura memoria;
Allora? Volete provare?
Consiglio d'ascolto: Frozen - Madonna
Acque pacate e dolci risate finché non ci rincontreremo
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